lunedì 26 settembre 2016

Balzo nel passato n 1


La macchina per scrivere


Era solida, pesante, rumorosa, dura da pestare, ma aveva quel campanello  che metteva allegria e soddisfazione, perché era il segnale che avevi compiuto un'altra riga.
La scrittura aveva un ritmo. E il cambio del nastro spesso era fonte di risate e imprecazioni.

Nelle prime macchine per scrivere elettriche una sfera metallica  portava i caratteri e picchiettava sul foglio, con un leggero ronzio in sottofondo, al solo tocco dei tasti.
Non fu facile, abituati come eravamo alle macchine da scrivere originali i cui tasti richiedevano un bel po' di forza perché la lettera si imprimesse bene sulla carta. Capitavano delle belle sfilze di un singola lettera per l'eccessiva pressione del tasto.

Le prime macchine da scrivere elettroniche furono la vera rivoluzione: con le funzioni così strabilianti da farti sentire nel futuro. Avevano i caratteri su una margherita di plastica colorata leggera leggera. E i tasti bastava sfiorarli per veder comparire sul piccolo e scuro display la parola prima di farla battere sulla carta.

Si può immaginare quel che significò utilizzare i primi computer.
Ma prima ancora ci furono le macchine da videoscrittura che però furono utilizzate da pochi per troppo poco perché potessero creare memoria durevole.

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