lunedì 10 ottobre 2016

Il giorno dei trifidi


Questo non è un giudizio sul valore letterario del romanzo, che, pur molto scorrevole e ben scritto, non è certo Proust o Manzoni, né, credo, volesse esserlo.

Acquistato per caso numerosi anni fa.
Una bellissima sorpresa.
Uno degli incipit più belli di sempre.

Gran bel romanzo, penso il primo del genere post apocalisse.
Certo il migliore tra quelli che ho letto.
L'ombra dello Scorpione è molto bello, ma non ha il fascino e l'eleganza de IGDT.
Sono numerose le verioni cinematografiche, televisive e a fumetti; purtroppo tutte pessime (tranne la prima stagione de "I sopravvissuti") e  nessuna ne rispecchia la trama e soprattutto gli aspetti sociologici e morali.
Una grande storia sul cambiamento, sull'umanità nemica di se stessa, su come alcune tradizioni si rivelano adatte alle nuove situazioni e come, invece si rivelano del tutto inadatte e destinate a scomparire e far scomparire, miseramente, le persone che vi restano attaccate.
Le convenzioni, la finta morale, restano le cose più dure a morire.
Il fatto che tutti ricordino gli articoli sulla protagonista e sul suo romanzo scandalo (che penso fosse ispirato al romanzo Peyton place) è un tema ricorrente nei primi giorni della storia.
Così come è la certezza di molti sul prossimo arrivo degli americani che avrebbero risolto tutto.
Due cose che definiscono gli anni "50 con estrema precisione.
Molto belle le riflessioni sul procedere della decadenza, che sicuramente hanno ispirato un successo degli anni "70 "Il medioevo prossimo venturo".
Così come l'immagine dell'organizzazione necessaria perché la societò possa risollevarsi dalla barbarie e avere un futuro.

Naturalmente su tutti c'è il messaggio più terribile: il vero nemico dell'umanità è l'umanità.

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