Qualunque soggetto trattino, insieme o separatamente, i fratelli Nolan traggono capolavori dolci, lenti, dolorosi, passionali.
Qui abbiamo lo spazio-tempo, la relatività, il tesseratto, la prossima fine dell'umanità, l'attraversare il tempo e lo spazio per raccontare l'amore padre/figlia, uomo/donna, marito/moglie e figlio, la vigliaccheria e il coraggio, l'abnegazione e la rinuncia.
Era proprio necessaria la fine del mondo per raccontare tutto questo?
No, certo, però: che storia!
Christopher Nolan non è Stanley Kubrick, ma non importa: è bravo a modo suo e Jonathan Nolan sa scrivere dialoghi che possono commuovere le pietre.
Il ritmo lento e i silenzi raccontano quanto le immagini e i dialoghi.
Le assurdità forse-scientifiche passano agevolmente nel fluire della storia e servono a rendere teso il racconto, così come gli intermezzi umoristici con i robot.
Tutto sembra calibrato alla perfezione per condurre al meraviglioso finale che non fa rimpiangere, per esempio, il finale di Solaris.
Per teneroni che trascendono il tempo e lo spazio :)
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