martedì 3 luglio 2018

the circle di James Ponsoldt

Sulla pervasività della tecnologia e la fine della privacy esistono diversi film, alcuni molto belli (La morte in diretta , The final cut e un paio di episodi di Black Mirror quelli che vengono subito alla mente); e ci sono poi i classici 1984, Il nuovo mondo, Fahrenheit 451 eccetera.
Tutti, in un modo o nell'altro riescono a comunicare il pericolo del pensiero unico, della tecnologia al servizio dello spettacolo e del potere.
Perché The circle è diverso e, potenzialmente, più terribile?
Perché la tecnologia esiste ora, perché già siamo lì dentro e ci siamo volontariamente ed entusiasticamente.
E' un film made in Hollywood, quindi il finale, per quanto disturbante, è la solita delusione, ma per tutto il film si trema: non c'è quasi differenza tra le immagini nel film e ciò che si vede quotidianamente per la strada e tra amici e conoscenti.
Non è una bella sensazione.

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