giovedì 31 maggio 2018

Chiare, fresche et dolci acque di Francesco Petrarca


Chiare, fresche et dolci acque


Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir’ mi rimembra)
a lei di fare al bel fiancho colonna;
herba et fior’ che la gonna
leggiadra ricoverse
co l’angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
date udïenzia insieme
a le dolenti mie parole extreme.

S’egli è pur mio destino,
e ’l cielo in ciò s’adopra,
ch’Amor quest’occhi lagrimando chiuda,
qualche gratia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l’alma al proprio albergo ignuda.
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo:
ché lo spirito lasso
non poria mai in più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata et l’ossa.

Tempo verrà anchor forse
ch’a l’usato soggiorno
torni la fera bella et mansüeta,
et là ’v’ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disïosa et lieta,
cercandomi: et, o pieta!,
già terra in fra le pietre
vedendo, Amor l’inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercé m’impetre,
et faccia forza al cielo,
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Da’ be’ rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo;
et ella si sedea
humile in tanta gloria,
coverta già de l’amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.

Quante volte diss’io
allor pien di spavento:
Costei per fermo nacque in paradiso.
Così carco d’oblio
il divin portamento
e ’l volto e le parole e ’l dolce riso
m’aveano, et sì diviso
da l’imagine vera,
ch’i’ dicea sospirando:
Qui come venn’io, o quando?;
credendo esser in ciel, non là dov’era.
Da indi in qua mi piace
questa herba sì, ch’altrove non ò pace.

Se tu avessi ornamenti quant’ài voglia,
poresti arditamente
uscir del boscho, et gir in fra la gente.

martedì 29 maggio 2018

Blade runner 2049


No un film brutto, questo proprio no.
Un film ridicolo, questo sì.
Ed è peggio di brutto.
Non un vero seguito, una pura fantasia senza capo né coda, messa lì perché non si sapeva cosa inventare.
Stupido, perché di storie se ne potevano costruire su quei personaggi.
Invece no.
Hanno dovuto buttare tutto in vacca.
Peccato per Villeneuve, ottimo regista sprecato per una storia  così stupida, che pure è riuscito a volte a rendere decente grazie alla suo talento.

Night Shift (Midnight, Texas #3) di Charlaine Harris



Night Shift (Midnight, Texas #3)




Simpatica conclusione di una simpatica trilogia con vampiri empatici e trigrimannare e medium e streghe, insomma le quasi solite cose con quel tanto di variazioni che aggiungono pepe alla solita sbobba.
Si legge volentieri come i precedenti.
Meriterebbe una stella in più solo per la citazione di Buffy l'ammazzavampiri :)

lunedì 28 maggio 2018

Annientamento regia di Alex Garland


Molto bello.
Diverso dai romanzi, ne ho letti solo due, ma simile per ritmo e racconto.
Capisco come alla Paramount abbiano avuto dubbi sulla riuscita in sala: in altro decennio la gente avrebbe fatto la fila al botteghino, giudicandolo persino un po' troppo semplice.
Ora invece risulta complesso, indigesto ai più, troppo filosofico :(
Un vero peccato.
La storia scorre bene e i personaggi, del tutto diversi dal primo romanzo, a cui si ispira per la gran parte, calzano a pennello nella narrazione filmica.
Scene ed effetti ed affetti speciali realizzati con il giusto garbo.
Purtroppo viviamo tempi tristi con un pubblico assuefatto a esplosioni inseguimenti e dialoghi per lo più consistenti in rutti e scorregge.

Autorità (Southern Reach #2) di Jeff Vandermeer




Autorità (Southern Reach #2)  



Come il primo ha uno splendido ritmo lento e doloroso, con la memoria del protagonista e la southen reach e l'area x che si intrecciano.
Ci si identifica con il protagonista e il suo relazionarsi con i un po' meno complessi altri personaggi che pure non sono semplici figurine nello sfondo.
Molto bello il finale.

giovedì 24 maggio 2018

Tanto gentile e tanto onesta pare - Dante Alighieri



Tanto gentile e tanto onesta pare
Dante Alighieri


Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ’ntender no la può chi non la prova:

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.

martedì 22 maggio 2018

L'Incal


L'Incal


Rutilante space / inner opera con astronavi e immersioni nelle profondità dell'animo umano con metabaroni e uccelli parlanti.
I disegni di Moebius reggono bene le fantasie di Jodorowsky e aggiungono corpo e sangue :)
Imperdibile.

giovedì 17 maggio 2018

Una parola muore di Emily Dickinson



 Una parola muore
 Emily Dickinson


Una parola muore
appena detta,
dice qualcuno.

Io dico che solo
quel giorno
comincia a vivere

martedì 15 maggio 2018

IL PONTE MIRABEAU di GUILLAUME APOLLINAIRE

GUILLAUME APOLLINAIRE
IL PONTE MIRABEAU


Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amor
Che io me ne sovvenga
La gioia mai mancò dopo il dolor

Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora

Le mani nelle mani restando faccia a faccia
Lasciam che giù
Sotto l’arcata delle nostre braccia
D’eterni sguardi  passi l’onda lassa

Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora

L’amore se ne va come va la corrente
L’amore va
Come la vita è lenta
E come la Speranza è violenta

Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora

Giornate e settimane il tempo corre
Né più il passato
Né più l’amore torna
Sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre

Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora

venerdì 11 maggio 2018

L'INFINITO di Giacomo Leopardi


La più bella poesia di tutti i tempi e luoghi


L'INFINITO
Giacomo Leopardi

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare. 

mercoledì 9 maggio 2018

Annientamento



Annientamento


Davvero splendido!
Una prima parte ricca di pathos crescente e un climax che non delude.
Bellissima protagonista, con i suoi pensieri, dubbi, paure e gli scampoli di vita privata che formano un buon letto alla presente avventura.
Non è  Solaris o Appuntamento con Rama, però ha un suo bel ritmo e l'orrore sottotraccia non si può ignorare.
Mi prendo una pausa, forse guardo il film,  e poi mi butto sugli altri due romanzi, sperando che non deludano.

lunedì 7 maggio 2018

Nessun uomo è un'isola di John Donne





Nessun uomo è un'isola 
John Donne

Nessun uomo è un'Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall'onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d'uomo mi diminusce,
perché io partecipo all'Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.

giovedì 3 maggio 2018

Bari




Bari

Nulla mi piace
del posto in cui vivo:
lo sporco dilaga
e la rovina;

parole violente e toni aspri
esprimono idee ottuse
e nessuna speranza.

Ordine, pulizia e legalità
fanno orrore
a quelle menti allontanate
da tutto quanto non sia
sporco, rovina e violenza.

mercoledì 2 maggio 2018

Caporetto




Caporetto


Spietata ricostruzione della grande sconfitta del 1917. Documentata, obiettiva, appassionante come tutti i libri di Barbero.
Mi ha colpito tantissimo la pessima considerazione che i tedeschi avevano degli alleati austriaci, non l'avrei mai immaginato.

E sarà la Luce




E sarà la Luce


Bah! 
E' tutto un circoncidere di coincidenze circostanti; hai voglia a sospendere la credulità: qui bisogna proprio sopprimerla.
Peccato: la trama era  interessante.